Dipartimento di Ingegneria Elettrica

Contenuti del sito

Menu di navigazione - Torna all'inizio


Contenuto della pagina - Torna all'inizio


Tecnica Endoscopica

La tecnica endoscopica per il trattamento delle patologie cerebrali

Dr. Locatelli
Clinica Neurochirurgica
Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia
dlocatelli@smatteo.pv.it


L'endoscopia è una tecnologia che utilizza un tubicino contenente un sistema di fibre ottiche collegato ad un sistema video, un potente sistema di illuminazione e uno o più canali vuoti in cui è possibile introdurre la strumentazione con cui il chirurgo esegue l'intervento vero e proprio. L'intervento è seguito da un monitor ad alta definizione. Mediante l'endoscopio sono raggiungibili parti del cervello molto profonde come per esempio i ventricoli, l'ipofisi, la base del cranio anteriore, i seni frontali e mascellari e l'interno di alcune malformazioni note come cisti aracnoidee ma la tecnologia è aperta ed ulteriori applicazioni dipendono solo dalla fantasia del chirurgo. Con la metodica endoscopica sono facilmente trattabili patologie come l'idrocefalo mettendo in comunicazione il terzo ventricolo con la cisterna della base (FIG. 1). L'intervento può essere risolutivo e cioè curare senza rendere il paziente dipendente da protesi artificiali (valvole), ed è un intervento a bassa incidenza di complicanze. Ulteriori vantaggi si rendono evidenti dai pochi giorni di ospedalizzazione essendo la tecnica miniinvasiva (necessità di un accesso all'encefalo molto piccolo). Altra patologia in cui si rende indispensabile la tecnica endoscopica è il trattamento delle patologie dell'ipofisi (FIG. 2) come adenomi, craniofaringiomi, tumori della regione ipofisaria. Questi possono essere ablati per via nasale mediante endoscopio. Analogamente possono essere riparate fistole tra il cranio e le cavità nasali con risparmio delle strutture nasali e precisa localizzazione del punto di perdita liquorale. Anche qui l'invasività è minima, il successo può essere addirittura superiore alla chirurgia tradizionale, le complicanze sono ridotte così come il periodo di ospedalizzazione.

- Invia l'articolo ad un amico: